FAQ
Domande e Risposte sulla Climatizzazione
Progettare gli impianti di condizionamento non significa soltanto scegliere il modello e installarlo, ma bisogna prevedere anche una scelta di massima dei prodotti in base alle caratteristiche dell’immobile sul quale si installerà.
È inoltre necessario un sopralluogo del tecnico, che capirà effettivamente dove e come installare le macchine, pensando anche alle dimensioni dell’impianto in base all’esposizione al caldo ed al freddo dei vari ambienti.
Ivantaggi che una buona progettazione dell’impianto di condizionamento sono molteplici. Vivrai con maggiore tranquillità e serenità le giornate calde insopportabili sia a casa che al lavoro, scegliendo la temperatura interna in base alle tue esigenze e in ogni momento della giornata.
La classe energetica indica il rendimento energetico dell’apparecchio. Una classe bassa, ad esempio la G costerà di più nell’uso ma avrà un costo minore di acquisto. Ovvio che per la propria residenza conviene optare per un sistema a rendimento più alto, in quanto la differenza di consumo ripagherà del costo superiore in poco tempo.
Diverso il discorso per la “casa delle vacanze, che se poco utilizzata avrebbe un ammortamento in un tempo più lungo. Generalmente poi, apparecchi di qualità e costo superiore hanno altri vantaggi, quali la ridotta rumorosità (sia interna che esterna). Un modello a bassa efficienza può costarvi molte decine di euro in più all’anno di maggior consumo energetico.
Il motivo per cui, in fase di riscaldamento, la pompa di calore permette di risparmiare energia primaria (metano, olio combustibile), divenendo così anche economicamente conveniente per l’utente finale, è da ricercarsi nel fatto che il sistema è in grado di cedere all’ambiente il calore (del tutto gratuito) assorbito dall’ambiente esterno freddo, maggiorato della parte corrispondente al lavoro meccanico del compressore trasformato in calore (cioè del consumo reale di energia, il solo che effettivamente viene pagato). Esempio: Riscaldo con 3500 W ma pago solo per 1000 W (perchè 1000 W sono quelli assorbiti dalla macchina, e 2500 sono quelli assorbiti dall’ambiente esterno e “pompati” all’interno, ma comunque già esistenti). Il rapporto di cui sopra varia in base a diversi fattori, dei quali i più importanti sono: temperatura esterna, temperatura del gas nell’unità interna (più bassa se la velocità della ventola è più alta e scambia quindi più calore), temperatura interna.
Vene chiamato a pompa di calore il climatizzatore o il refrigeratore d’aria che riesce a produrre sia il “freddo” sia il “caldo”. Questo tipo di macchina può essere sia on-off (condizionatore classico) e sia inverter. Per produrre il “caldo” si ha nella macchina un inversione del ciclo del freddo. E’ come se il climatizzatore cercasse di raffreddare l’esterno: il calore prodotto in questa fase, compreso quello prodotto dal compressore, viene quindi rilasciato all’interno e l’ambiente si riscalda.
Ma attenzione: proprio perché il condizionatore sottrae calore all’esterno (cedendolo all’interno), più di tanto non può fare. A seconda dei modelli e delle marche si hanno dei limiti di funzionamento rispetto alle basse temperature esterne. Badate bene che questo non è un difetto, ma un limite fisico delle macchine.
Infine più la pompa di calore riesce a produrre “caldo” a temperature esterne basse, migliore è la qualità.
In genere non dovrebbe essere mai fatto, nel caso ci fosse bisogno, deve essere effettuata una ricerca di una o più perdite, che potrebbero essere presenti a causa di più fattori: un danno alle saldature, un danno ai collegamenti delle linee frigorifere a causa di una cattiva installazione precedente, a volte, inavvertitamente i proprietari del condizionatore, nel fissare dei chiodi al muro rompono i tubi di collegamento dai quali proviene la perdita di condensa. ClimArt di Ferri Claudio si preoccupa di ricercare la fuoriuscita, individuarla e porre rimedio al danno effettuando anche la ricarica del gas andato perduto e creando il vuoto d’aria. È importante informare che impianti di condizionamento risalenti a molti anni prima potrebbero contenere un gas che non è più in commercio, dunque, non potendo più ritrovare quest’ultimo sarebbe necessario sostituire il vecchio impianto con uno nuovo.